Novità sul caso di Stefano Cucchi: tre carabinieri sono stati rinviati a giudizio dal gup di Roma e accusati di falso e depistaggio.
C’è una svolta nel caso Stefano Cucchi, il giovane che nel 2009 perse la vita a causa delle percosse subite dagli agenti in custodia cautelare. Da quanto si apprende, tre carabinieri sono stati rinviati a giudizio dal gup di Roma, Francesca Ciranna, al termine dell’udienza preliminare e sono accustati di falso e depistaggio.
Caso Stefano Cucchi: carabinieri rinviati a giudizio
Secondo quanto si apprende anche da La Stampa e da Leggo, ci potrebbero essere delle novità sul caso di Stefano Cucchi che da anni è molto discusso. In modo particolare, in queste ore, Il gup di Roma, Francesca Ciranna, al termine dell’udienza preliminare ha rinviato a giudizio Maurizio Bertolino, all’epoca dei fatti maresciallo presso la stazione di Tor Sapienza, Fortunato Prospero, capitano e comandante della sezione infortunistica e polizia giudiziaria presso il nucleo Radio Mobile di Roma e il suo collega Giuseppe Perri, all’epoca dei fatti maresciallo.
Le accuse ai carabinieri
La vicenda Cucchi, sulla quale la famiglia e sua sorella Ilaria hanno sempre combattuto alla ricerca della verità, potrebbe avere presto una svolta. Secondo l’accusa, con le loro dichiarazioni, i tre carabinieri avrebbero ostacolato la ricostruzione dei fatti durante il processo Cucchi-ter, relativo ai depistaggi. Gli imputati avrebbero sviato le indagini con diverse dichiarazioni false, anche durante il procedimento.
Nel procedimento il ministero della Difesa è responsabile civile. Sono parti civili Riccardo Casamassima, uno dei testimoni chiave che contribuì a svelare il pestaggio in caserma ai danni di Cucchi, la moglie, i tre agenti della penitenziaria, finiti sul banco degli imputati nel primo processo e poi assolti in via definitiva per non aver commesso il fatto, oltre all’associazione Cittadinanzattiva. Stando a Leggo, la prima udienza del processo è stata fissata per il 25 settembre ottava sezione del Tribunale monocratico.